Definizione e stato dell’arte
B2B = business to business.
Termine inglese che si usa per definire il modello di business delle aziende che vendono prodotti e servizi ad altre aziende.
L’Italia è un Paese fondato sul B2B; la maggior parte delle piccole e medie imprese vendono prodotti e servizi ad altre imprese. Probabilmente, anche tu stai lavorando in un’azienda B2B o hai tanti clienti simili.
La digitalizzazione nel B2B in Italia sta affrontando un percorso complesso e molto intenso, pieno di cambiamenti.
Da un lato, gli obblighi normativi hanno permesso all’Italia di diventare leader in Europa per la fatturazione elettronica. Siamo stati i primi ad adottarla a partire dal 2019.
Dall’altro ci sono ritardi in altri settori cruciali, come l’eCommerce B2B e i documenti di trasporto elettronici.
Però, l’eCommerce B2B, che rappresenta il valore delle transazioni in cui gli ordini vengono effettuati in formato elettronico, sta crescendo costantemente.
Tra il 2022 e il 2023, il valore delle transazioni è aumentato del 10%, raggiungendo i 265 milioni di euro.
Tuttavia, la percentuale di transazioni elettroniche rispetto al totale rimane stabile al 21%, senza registrare cambiamenti significativi.
Questo dato mette in evidenza le difficoltà dell’Italia nel colmare il gap rispetto agli altri Paesi europei, come afferma Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Digital B2b.
Ecco un grafico che racconta meglio il processo e gli strumenti utilizzati dall’eCommerce B2B in Italia:
L’eCommerce B2B: tra Siti Propri e Marketplace
Attualmente, il 42% delle aziende italiane ha almeno un canale di eCommerce attivo, con il 44% che utilizza un proprio sito B2B. Le altre imprese si affidano a marketplace e portali esterni.
L’eCommerce B2B non riguarda solo la vendita online, ma anche l’integrazione di tecnologie avanzate per ottimizzare le operazioni aziendali e migliorare le relazioni con i clienti.
Vediamo quali sono.
- Canali di vendita: i siti propri e i marketplace sono i pilastri dell’eCommerce B2B, permettendo alle aziende di facilitare le transazioni e raggiungere nuovi clienti.
- Integrazione di sistemi ERP e CRM: questi sistemi consentono di connettere la vendita online con la produzione e la gestione del magazzino, ottimizzando i processi aziendali.
- Soluzioni tecnologiche avanzate: queste tecnologie si concentrano sulla gestione automatizzata delle informazioni sui prodotti, riducendo l’intervento umano e aumentando l’efficienza operativa.
- Andare oltre: va bene gestire le transazioni, ma è fondamentale prendersi cura della relazione con il cliente tramite strategie di marketing e customer care o anche hub di servizio e coprogettazione.
Qui puoi vedere un nostro articolo sulla strategia di content marketing e lo sviluppo commerciale.
Una visione integrata per il successo del B2B
Il sistema B2B non è una progressione lineare e dipende da diversi fattori sia esterni (come la readness del mercato e l’adeguamento dell’offerta) che interni (come la capacità dell’azienda di integrare soluzioni digitali).
Pertanto, è essenziale avere una visione integrata, capace di adattarsi ai cambiamenti e di ottimizzare tutte le parti coinvolte per raggiungere il successo. Insomma, ragionare per filiera e vedere le imprese come corpi unici e non tanti reparti suddivisi.
Trend futuri del B2B
Le imprese italiane stanno accelerando verso una digitalizzazione sempre più profonda: circa il 35% delle aziende prevede di investire nei prossimi dodici mesi in sistemi di gestione elettronica documentale.
Questo passo fondamentale non riguarda solo l’efficienza, ma segna un’evoluzione strategica nelle relazioni aziendali e nei processi interni, puntando a ottimizzare ogni fase della creazione, gestione e conservazione dei documenti aziendali.
In termini di numeri, come siamo messi?
Secondo stime dell’Osservatorio Digital Innovation del Politenico di Milano, il passaggio a una gestione automatizzata nel ciclo ordine-pagamento potrebbe portare a un risparmio di 58 minuti e 22 euro per ciclo, migliorando le performance aziendali.
Non male, vero? Immagina di poter risparmiare 1 ora al giorno per ogni collaboratore coinvolto in attività amministrative o logistiche.
L’importanza della digitalizzazione dei DDT
Prendendo come esempio il DDT, analizziamo ora il suo caso.
Attualmente, solo il 35% delle aziende lo emette in formato digitale, e solo il 22% lo riceve ed elabora in modo elettronico. La transizione verso la gestione completamente digitale del DDT potrebbe ridurre i tempi da 44 a 7 minuti per la gestione e abbattere i costi dell’89%.
Con circa 1,2 miliardi di documenti di trasporto in circolazione in Italia, l’adozione su larga scala dell’archiviazione elettronica potrebbe portare a un risparmio di 18 miliardi di euro.
Questo importo potrebbe essere reinvestito in progetti innovativi, tra cui iniziative di sostenibilità.
Sarebbe auspicabile adottare un approccio “top-down” che imponga a livello nazionale l’obbligo di trasmissione del DDT in un formato elettronico strutturato (com’è successo per la fattura elettronica, un obbligo imposto dall’alto per fare di necessità virtù).
Ma la vera domanda è: siamo davvero pronti per questa transizione obbligatoria?
Vuoi saperne di più sui dati della ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano? Scarica l’infografica gratuita qui.
Autore: Maria Bertelli, ingegnere gestionale e nativo digitale dello Sportello Digitale.
Con l’aiuto di Paola Olivares e Clarissa Falcone dell’Osservatorio Digital Innovation B2B del Politecnico di Milano.