Nel panorama dell’imprenditoria italiana, la leadership femminile sta assumendo un ruolo sempre più rilevante, offrendo punti di riferimento concreti a professioniste e imprenditrici che desiderano sviluppare o consolidare il proprio progetto. Tra le storie più interessanti con cui Sportello Digitale è entrato in contatto rientra il percorso di Emanuela Cavadini, per oltre dieci anni CEO di FDR Impianti, azienda familiare attiva dagli anni ’60 nel settore idraulico ed energetico.
Il suo percorso attraversa tre generazioni e un’evoluzione tecnologica significativa, affrontando anche le peculiarità di un settore tradizionalmente con una presenza maschile prevalente.
In questa intervista approfondiamo la sua esperienza, le principali lezioni maturate nel corso della carriera e uno sguardo attento sulle prospettive future per la presenza femminile nel mondo del lavoro, dove permane ancora qualche barriera culturale.
Il ruolo del CEO: chi è e cosa fa
Il CEO (Chief Executive Officer) è la figura responsabile della direzione strategica dell’impresa: definisce gli obiettivi di lungo periodo, coordina le decisioni più rilevanti e supervisiona le attività delle principali aree operative.
Un CEO efficace non si limita a gestire: crea le condizioni per far crescere le persone, interpreta i segnali del mercato, incontra clienti e partner e traduce le opportunità in azioni concrete.
Quando questo ruolo è ricoperto da una donna, può contribuire ad arricchire i modelli di gestione e portare prospettive complementari, favorendo un’evoluzione positiva anche nei contesti in cui la presenza femminile è meno diffusa.
E ora, conosciamo meglio Emanuela.
Puoi raccontarci la tua storia in FDR Impianti? Dai primi passi fino a diventare CEO dell’azienda
“Vi ringrazio per avermi contattata! Mi piace presentarmi dicendo che in FDR siamo installatori idraulici dal 1960, in quanto mio papà ha iniziato in quell’anno come ditta individuale, mentre io all’età di 13 anni lo aiutavo scrivendo a macchina i conti o i preventivi con una vecchia Olivetti ancora presente in ufficio.
Dopo gli studi di ragioneria, mi sono occupata di altro e per vent’anni sono stata fuori dall’azienda di famiglia, anche se li ho sempre aiutati nella gestione della parte contabile.
Negli anni ‘80 sono entrati in azienda, operativamente con mio padre, i miei due fratelli.
Poi nel 1996, a seguito del pensionamento del papà, è stata costituita la società FDR: in quell’anno sono entrata a pieno titolo in azienda, diventando una piccola realtà, noi tre fratelli e tre dipendenti.
Pur iniziando a occuparmi dell’azienda, avevo anche il tempo di fare collaborazioni part time con altre realtà, nello specifico lavoravo al mattino da un commercialista e al pomeriggio in FDR. Questo sino al 2000, dove ho iniziato ad occuparmi esclusivamente di FDR.
Infatti nel 2001 inizia una personale ricerca nel campo delle energie rinnovabili, in particolare nel settore del solare termico e della geotermia, e già nella prima metà del 2002 la nostra azienda installava solare termico e geotermico diventando il punto di riferimento di altre aziende del settore.
Negli anni si è resa necessaria la sinergia con altre imprese sia in Italia che nel Nord Europa.
Sono stata CEO sino al 2013, anno in cui abbiamo iniziato il passaggio generazionale in azienda, pur rimanendo operativa a tutti gli effetti. Passaggio che si è concluso quest’anno, dato che da settembre sono in pensione.
Sono contenta di come sia stato gestito questo passaggio, ma soprattutto sono contenta di avere contribuito a creare la fiducia necessaria ai miei nipoti che hanno deciso di continuare l’attività. Un grazie va a loro e ai miei due fratelli ancora presenti in azienda.”
Quali sono stati gli insegnamenti più importanti che hai appreso e come li hai utilizzati nel tuo stile d’impresa attuale?
“L’insegnamento più grande e più importante che il mondo del lavoro mi ha insegnato è l’umiltà. Se sei umile riesci a cogliere tanti aspetti del mondo del lavoro che altrimenti ti sarebbero preclusi, solo così puoi sperimentare veramente un altro punto di vista e capire cosa significhi. Se sei umile sviluppi altre doti come l’ascolto, l’empatia e hai la possibilità di apprendere sempre ed ovunque.
E poi bisogna studiare, studiare, aggiornarsi, essere curiosi, non fermarsi mai, valutare e conoscere anche argomenti che possono sembrare non inerenti.
Come li ho utilizzati? Beh, le idee vengono dalla continua ricerca e studio, e le puoi portare all’interno della tua realtà. E se ti poni umile davanti ai tuoi dipendenti, ai tuoi fornitori, ai tuoi clienti, diventi un amico a cui affidarsi e di cui fidarti.”
Cosa significa per te essere stata la prima donna alla guida di FDR impianti?
“Ci ho pensato tanto prima di rispondere. Diciamo che sono stata predestinata perché mio padre mi ha chiesto di stare vicino ai miei fratelli, e questo è un fatto. Come è un fatto che ho sempre svolto un lavoro che mi piaceva fare, e questo è importante.
Per cui per me, essere la prima donna a occuparmi di FDR è normale e mi sono pure divertita un sacco!”
Quali ostacoli hai incontrato nel tuo percorso in quanto donna?
“Quanti mesi di tempo mi date per rispondere?
Cerco di essere sintetica e rispondere solo alla domanda: è un mestiere difficile il nostro, prettamente maschile, come tutto il mondo edile. E ci sono ancora oggi, nel 2025, un sacco di stereotipi e di pregiudizi.
Per quanto mi riguarda, non ho mai avuto delle grosse difficoltà nel mio percorso in quanto donna e mi sono sempre fatta rispettare nel mondo del lavoro. Mentre se si parla della mia vita personale, ho rinunciato con consapevolezza ad avere una famiglia per potermi dedicare al mondo del lavoro. Direi che può bastare, vero?”
Il nostro Paese, nonostante timidi passi avanti, continua a occupare le ultime posizioni in Europa per quanto riguarda la partecipazione femminile al mercato del lavoro. Di chi è la responsabilità? Come si supera il gap occupazionale?
“Mi sento male tutte le volte che leggo i dati. Sicuramente, in primis, un mercato del lavoro che non offre nessun tipo di flessibilità alle donne che decidono di essere madri, questa la prima cosa a mio avviso.
Poi secondo me, l’arretratezza della mentalità sia maschile che femminile purtroppo porta a queste scelte. Ci vorrebbe un corso di educazione finanziaria già alle scuole medie e bisogna far capire alle donne che non esiste libertà senza indipendenza.
Bisogna concentrarsi sulle donne, mentre le politiche devono creare flessibilità in ingresso e in uscita dal mondo del lavoro femminile, che vada oltre questo benedetto periodo di maternità.
In FDR abbiamo ottenuto la Certificazione di Parità di Genere!
Non so come si supera il gap occupazionale, a volte dico che ci vogliono ancora mille anni, bisogna obbligare le aziende e le scuole a seguire percorsi sugli argomenti!”
Oggi cosa consiglieresti a una giovane donna che si affaccia al mercato del lavoro: andare all’estero o restare in Italia?
“Dipende cosa vuole fare, quali sono le sue aspirazioni e gli studi che ha fatto. Io penso che bisogna fare un lavoro che piace, sempre! È penoso secondo me andare al lavoro a fare qualcosa che non piace…
Ai giovani che non hanno tanta voglia di studiare direi di guardare il mondo del lavoro e dei mestieri come il nostro, che hanno bisogno di voi. Alle ragazze direi di guardare settori diversi da quello che sino ad ora si è propensi a pensare come un lavoro rivolto a loro.
Mi piacerebbe molto vedere una idraulica in FDR, sarei felice.
Conosco giovani che hanno fatto scelte di lavoro all’estero sia per esperienze vere e proprie, sia che per mere opportunità di carriera. Ognuno deve scegliere il meglio per se da solo e da sola.”
FDR si trova nella delicata fase del passaggio generazionale: che futuro ti aspetti per l’azienda?
“Vedo i miei nipoti sul pezzo e li trovo efficienti, capaci e gli auguro un futuro pieno di soddisfazioni.”
La forza della leadership femminile: ispirazione e supporto per far crescere la tua impresa
La storia di Emanuela Cavadini dimostra come la leadership femminile possa generare valore, innovazione e visione anche nei settori più disparati. È un esempio concreto di come competenze, coraggio e consapevolezza riescano a trasformare un percorso professionale in un impatto duraturo sull’impresa e sulla comunità.
Per scoprire altre storie di successo, aggiornamenti e agevolazioni fiscali, puoi visitare il nostro archivio sull’imprenditoria femminile.
Sei una giovane imprenditrice o libera professionista e vuoi portare il tuo progetto o la tua azienda ad un livello più alto? Sportello Digitale è al tuo fianco: prenota la tua consulenza gratuita e iniziamo a progettare insieme il futuro che meriti.
Autrice: Irene Nasi, co-founder e marketing manager di Graffette.