Twin Transition: il futuro delle PMI si costruisce adesso

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Quando si parla del tessuto economico italiano, si parla di te. Della tua impresa, del tuo studio, della tua capacità di resistere e crescere in un contesto sempre più complesso.

Le PMI rappresentano il motore dell’economia italiana e, con oltre il 90% delle imprese attive nel nostro Paese, non è esagerato dire che dal loro benessere dipende il futuro dell’Italia intera.

Oggi più che mai è chiaro che il futuro si gioca su un doppio fronte: quello digitale e quello ecologico. Questa è la Twin Transition e riguarda ogni piccola e media impresa che vuole restare attrattiva, efficiente e sostenibile.

A questo scenario si aggiunge un altro elemento cruciale: PMI e Studi Professionali devono collaborare in modo strutturato e strategico. Solo così sarà possibile affrontare con successo la trasformazione che stiamo vivendo.

Ma ora andiamo per punti.

Twin Transition: perché non è più rimandabile

Innanzitutto, cos’è la Twin Transition?

Twin Transition, o “doppia transizione”, è l’integrazione sinergica tra transizione digitale e transizione ecologica. Non si tratta di due binari paralleli, ma di percorsi complementari, che insieme possono trasformare un’impresa in senso innovativo e sostenibile.

Secondo uno studio condotto dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, il 65% delle piccole e medie imprese italiane ha già avviato investimenti in alcune aree aziendali per digitalizzarle.

Ma c’è un 35% che ancora fatica. Perché? Perché manca la cultura digitale, la comprensione dei benefici reali e la percezione dell’urgenza.

Orientamento al digitale delle PMI - Sportello Digitale
Fonte: ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI, marzo 2024

La transizione digitale: da dove partire

Digitalizzare non significa solo comprare un software, ma riscrivere il modo in cui lavori. Il primo ostacolo è la mancanza di processi chiari e standardizzati, senza i quali è impossibile digitalizzare con efficacia.

Una volta messi nero su bianco i tuoi processi, puoi iniziare la trasformazione vera e propria. E i benefici sono tangibili:

  • Meno sprechi
  • Più produttività
  • Margini più ampi
  • Maggiore attrattività per i collaboratori
  • Più forza nella contrattazione con i fornitori

Come fare un progetto di trasformazione digitale?

Il metodo di lavoro che adottiamo in Sportello Digitale parte da sei step fondamentali:

  1. Responsabile del progetto (scelta di Innovation Manager o Temporary Manager)
  2. Analisi dei processi esistenti
  3. Re-ingegnerizzazione e progettazione digitale
  4. Scelta degli strumenti adatti
  5. Formazione del team
  6. Misurazione dei KPI e miglioramento continuo

Una volta eseguiti, si può iniziare a parlare di sostenibilità. Ma vediamo anche quali sono gli strumenti che le imprese possono adottare per migliorarsi.

Quali strumenti digitali usare?

Le soluzioni per digitalizzare la propria azienda sono molte e vanno scelte in base al proprio progetto. Quelle più efficaci che possono realmente cambiare l’impresa sono:

  • Software ERP e CRM
  • Sistemi di controllo di gestione e business intelligence
  • Macchinari 4.0 integrati
  • Cloud e cybersecurity
  • Marketing digitale e export online
  • Finanza agevolata

Eppure, meno del 25% delle PMI utilizza sistemi avanzati come CRM o Business Intelligence. La cybersecurity, fondamentale oggi, non raggiunge nemmeno il 50% di adozione.

Inoltre, il 74% delle imprese intervistate dichiara di non essere interessata all’intelligenza artificiale: un’occasione persa, visto che può automatizzare attività ripetitive e liberare risorse preziose.

La sostenibilità come strategia

Se fino a qualche anno fa essere un’impresa sostenibile era una possibilità, ora è diventata un vero e proprio bisogno. Una strategia da implementare nel proprio processo.

In questo contesto esistono due tipi di sostenibilità:

  • Quella interna, dove un’azienda per andare avanti e rimanere nel mercato deve avere un’organizzazione economica ben salda, lavorando con i propri collaboratori e dipendenti. Con questo intendiamo anche avere un buon welfare aziendale, in modo da essere più attrattivi per i giovani
  • Quella esterna, che riguarda il rapporto con il territorio, la comunità, l’ambiente. Si parla quindi di ridurre l’impatto ambientale, scegliere fornitori responsabili, supportare iniziative locali: tutte azioni che rafforzano la brand awareness, aumentano la reputazione e creano un circolo virtuoso di fiducia e crescita condivisa.

Ora che hai capito l’importanza della Twin Transition, parliamo di sinergia.

Professionisti e PMI: una sfida comune

Dal 2017 lavoriamo con gli Osservatori Digital Innovation per studiare il fenomeno della digitalizzazione nelle PMI. Dall’anno scorso abbiamo ampliato la nostra collaborazione col Politecnico di Milano anche sugli Studi Professionali (commercialisti, consulenti del lavoro e avvocati). I motivo?

I professionisti sono il primo interlocutore degli imprenditori, ne guidano spesso le decisioni strategiche e condividono le stesse difficoltà:

  • Hanno margini ristretti
  • Faticano nel passaggio generazionale
  • Non trovano giovani risorse
  • Non sfruttano le opportunità offerte dalla digitalizzazione

Secondo i dati degli Osservatori Digital Innovation, circa il 45% degli studi professionali non esegue nessuna azione per la sostenibilità sociale e fino all’80% non sta sviluppando progetti con l’intelligenza artificiale.

Progettualità in corso con uso dell'Intelligenza Artificiale - Sportello Digitale
Fonte: Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale, 2023

Le PMI vogliono un partner strategico e i professionisti sono quel “qualcuno con cui correre”. Ma per esserlo, devono formarsi, innovarsi e collaborare.

Per conoscere tutti i dati dell’Osservatorio scarica questo PDF.

Dati alla mano: cosa ci dice la ricerca

I numeri di ricerca degli Osservatori fotografano una realtà in transizione, ma ancora molto lontana dal pieno potenziale:

  • Solo il 27% delle PMI ha aumentato gli investimenti digitali di oltre il 10%, 
  • Il 70% ha un responsabile per l’area IT, ma spesso esterno,
  • La mancanza di competenze digitali è il principale ostacolo alla trasformazione,
  • Il 76% considera prioritaria la sostenibilità ambientale, ma spesso solo per ragioni reputazionali,
  • Appena il 18% delle PMI ha sviluppato progetti usando le tecnologie evolute (AI, Big Data, IoT).
Approccio alle tecnologie più evolute - PMI alla prova della Twin Transition - Sportello Digitale
Fonte: ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI, marzo 2024

Cosa ci dicono davvero questi dati?

Che la Twin Transition è iniziata, ma procede a velocità ridotta. Le imprese investono, ma in modo frammentato. Gli strumenti ci sono, ma spesso restano inutilizzati. Le competenze mancano, e con esse la capacità di fare scelte strategiche a lungo termine.

Se vuoi approfondire meglio il report degli Osservatori, scarica questo file.

Conclusione: serve una scossa culturale

Serve quindi un cambio culturale, perché la Twin Transition non è un’opzione, ma un passaggio obbligatorio per le imprese che vogliono crescere.

La buona notizia? Non sei solo! Qui entra in gioco Sportello Digitale: ti aiutiamo a fare chiarezza, a mettere ordine, a costruire insieme un piano e a metterlo in atto.

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Autori: Tudor Lazariu, ingegnere e consulente di Sportello Digitale, e Chiara Micoli, SEO copywriter.

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